Allora comincio
scrivo
lo scrivo adesso
questo tutto
che mi travolge
la bellezza
sole pane
un torrente e la
luce la voce
le formiche ecco
una certa
angolazione della pioggia
e altro altro altro
C. Bellemo*
La poesia è inafferrabile, come un fiocco di neve che quando l’hai in mano, si è già sciolto. Tuttavia, è semplicissimo capire perché le scuole dovrebbero esserne piene.
Fare poesia a scuola significa educare all’attenzione, all’ascolto, alla cura, alla curiosità, al pensiero divergente, significa svelare quei misteriosi legami di energia che ci connettono a tutto quanto ci circonda: se c’è un modo potente con cui la scuola può piantare semi di umanità e libertà in un mondo distratto, omologante, violento e manipolatorio, è proprio attraverso la poesia.
Leggere e scrivere poesia a scuola rappresenta, inoltre, un’opportunità unica e insostituibile per giocare, creare e divertirsi con le parole, per sperimentare le infinite possibilità espressive del linguaggio. Infatti, la consapevolezza della specificità e irrinunciabilità della poesia per l’acquisizione delle competenze linguistiche compare costantemente nella tradizione italiana da Gianni Rodari a Chiara Carminati e si ritrova immutata nei testi di riferimento americani del WRW. Lavorare con il Writing and Reading Workshop vuol dire toccare con mano la potenza vibrante e concreta delle parole e nutrire competenze linguistiche sostanziose e acuminate attraverso la lettura profonda e la scrittura capace di scelte autentiche e consapevoli.
Per chi sperimenta il WRW, quindi, la pianificazione del lavoro in classe su questa tipologia testuale così inafferrabile è irrinunciabile, affascinante e sfidante. Ecco perché, all’interno della serie del gruppo Italian Writing Teachers pubblicata da Erickson sulle tipologie di scrittura (collana Teorie, metodo e strumenti del Writing and Reading Workshop), il quinto volume è dedicato al testo poetico.
La poesia con il metodo WRW si pone in ideale continuità con i volumi precedenti che hanno affrontato il racconto autobiografico, il racconto realistico, il testo espositivo e il testo argomentativo, tuttavia la specificità della scrittura in versi impone tempi più distesi per l’immersione e per la creazione di un “ambiente poetico”, che prepari il terreno alla scrittura della poesia. Inoltre, il processo di scrittura del testo poetico è abbastanza peculiare: anche se non si discosta nei suoi passaggi da quello delle già citate tipologie testuali, esso riflette il carattere «imprendibile» della materia cui aspira e nella nostra esperienza in classe ne abbiamo potuto osservare la specificità.
Innanzitutto, la poesia convoca con forza il corpo di studenti e studentesse: le parole sono prima di tutto suono, voce; il ritmo dei versi si intreccia col respiro; le immagini materializzano una percezione, anzi, la ampliano fino a inventare sensi nuovi e multiformi. Senza corpo non c’è poesia.
In secondo luogo, occorre soffermarsi sulla prescrittura, nel caso della poesia decisamente sbilanciata sulla generazione delle idee, più che sulla pianificazione. La poesia nasce da un’esigenza di dire l’indicibile e risulta artificioso pretendere di disciplinare in anticipo quel materiale incandescente, in particolare decidendo a priori un tema. È logico che questo non manchi e non possa mancare, ma si disvela in un secondo momento, lasciando in ogni caso un margine di incomprensibile.
Infine, mai come nella scrittura della poesia la metacognizione si fa necessaria e va favorita, in consulenze frequenti ma anche attraverso l’insegnamento esplicito di diverse minilezioni, soprattutto di revisione.
Dopo i capitoli introduttivi, dedicati alla presentazione dell’approccio metodologico e alla poesia nel WRW, il volume propone 18 minilezioni, per accompagnare la classe in un percorso che attraversa tutte le fasi di questo processo così magmatico e incandescente, partendo dalla prescrittura, passando dalla stesura, revisione e pubblicazione per arrivare alla valutazione del testo poetico.
Il volume fornisce, inoltre, utili suggerimenti e numerose altre strategie per personalizzare il percorso a misura della classe e per sperimentare lungo il cammino del triennio la scrittura di poesie autobiografiche o civili, di ricordi preziosi, di sentimenti, di piccole cose o grandi battaglie, di odi o invettive, di acrostici o calligrammi, di haiku, di sonetti, canzoni o versi liberi. Riteniamo fondamentale, infatti, cospargere fin dall’inizio numerosi sentieri di briciole che abbiano sapori e consistenze diverse, in modo che ciascuno dei nostri poeti e poete possa assaggiare le possibilità, scoprire un gusto preferito, mettere da parte figure retoriche o scelte sintattiche, fare scorpacciate di parole sonore e poi scegliere consapevolmente la strada da percorrere, anche la meno battuta.
Dalle Risorse online è possibile scaricare tutti i materiali presenti nelle minilezioni, lo scaffale con i testi mentor, le schede operative e i brani analizzati nel libro. Un regalo speciale per le nostre poete e poeti sono le registrazioni dei testi che prendono vita nelle voci delle loro autrici: Giusi Quarenghi, Silvia Vecchini, Ilaria Rigoli e Alessandra Berardi Arrigoni.
Speriamo che queste soluzioni, insieme a proposte alternative che abbiamo fornito anche tra il materiale online, possano accompagnare sia chi è alle prime sperimentazioni del WRW in classe sia chi ha necessità di consolidare la propria preparazione. E infine ci auguriamo che insieme alle vostre poete e poeti affronterete la scrittura di testi in prosa narrativi, espositivi o argomentativi carichi di tutta la personalità, la cura e l’unicità della voce di chi ha conosciuto il potere generativo della parola poetica e ha custodito, con tenace pazienza, il senso del mistero.
Ilaria e Simona
*Cristina Bellemo, Casa toracica, Otranto, AnimaMundi Edizioni, 2020, p. 63.