CRESCERE NELLA POESIA

CRESCERE NELLA POESIA

“Perché i versi non sono, come si crede, sentimenti, sono esperienze1.”

Sarebbe pretenzioso pensare di poter parlare di poesia e di come presentarla a scuola in poche righe. Le pubblicazioni sull’argomento sono numerose e molte sono di qualità molto alta, come per esempio i meravigliosi manuali di Chiara Carminati, di Donatella Bisutti e di altri poeti e poete nei quali troviamo percorsi e suggerimenti su come introdurre la poesia in classe sia per la lettura, che per la scrittura. Alla base permane l’idea che i bambini e le bambine siano “per natura” dei veri poeti e poete e il nostro compito, più che insegnare, dovrebbe essere quello di far emergere questo loro talento. Tutto ciò è particolarmente vero con i più piccoli, il cui linguaggio è spesso ricco di metafore che utilizzano per dare una struttura al loro pensiero, alle loro nuove conoscenze, alle loro osservazioni. Quando sentiremo un bambino di sei anni dire «Guarda: una coperta di uccelli!» notando uno stormo di uccelli in cielo, oppure «La mamma è la mia culla», non possiamo che stupirci della sua capacità di cogliere analogie e di esprimerle in modo così efficace seppur semplice e spontaneo.

Per questo nel laboratorio di scrittura la poesia, o meglio l’espressione poetica, insolita e metaforica, va valorizzata e sostenuta in ogni forma, anche nella scrittura di altri tipi di testi, ma va anche incoraggiata attraverso percorsi dedicati ad essa. Oltre a prevedere una lunga fase di immersione che potrebbe durare anche tutto l’anno2, ci sono strategie specifiche per ogni fase del processo di scrittura, dalla generazione e raccolta delle idee, fino alla pubblicazione e tutto deve essere accompagnato dal continuo confronto con poesie, in tutte le sue forme e variazioni. Il legame tra lettura e scrittura è fondamentale quindi per accompagnare bambini e bambine alla scoperta di questo genere testuale.

Durante il laboratorio di lettura ad alta voce leggeremo componimenti diversi, adatti all’età dei bambini e delle bambine. Possiamo leggere poesie di vari autori, o anche raccolte di uno stesso autore o una stessa autrice così da imparare a riconoscerne lo stile e le caratteristiche. La lettura ad alta voce permetterà di entrare in confidenza con il genere e di comprendere le differenze tra i diversi tipi di poesia, sia rispetto allo stile sia ai contenuti. I bambini e le bambine si accorgeranno che le poesie possono parlare di qualsiasi cosa, anche di ciò che riguarda la vita quotidiana, come per esempio quelle che si trovano in Il segreto delle cose, di Maria José Ferrada – Gaia Stella, della casa editrice Topipittori. Porteremo l’attenzione anche sul fatto che si possono scrivere intere raccolte dedicate ad un unico argomento, come in Il mare in una rima e Poesia con fusa, due splendide raccolte di Chiara Carminati nelle quali i temi sono rispettivamente il mare e i gatti.

È utile trascrivere le poesie che leggiamo ad alta voce su cartelloni da appendere in classe, così da rendere evidente il diverso modo di disporre le parole sulla pagina rispetto agli altri tipi di testi. I bambini e le bambine inoltre avranno così la possibilità di leggerle, di impararle a memoria, di assaporarne i suoni anche in  momenti diversi della giornata scolastica.

Dalla lettura ad alta voce, appena saranno in grado di leggere autonomamente, si passerà alla lettura autonoma, e insegneremo che la preferenza per una poesia rispetto ad un’altra dipende spesso dal tipo di risposta che essa provoca. 

«Questa poesia ti fa oscillare o irrompere in un ballo? Ti muove qualcosa dentro? Ti fa venire le lacrime agli occhi, per il dolore o per la gioia? Leggere o ascoltare una poesia dovrebbe essere come tuffarsi in un lago ghiacciato d’estate o bere un bicchiere d’acqua fredda quando hai sete»3

Durante la lettura, insegneremo ad evidenziare i versi preferiti, le connessioni con la propria vita o con altri testi, le domande rispetto a ciò che non è chiaro. Queste attività possono essere svolte collettivamente a livello orale oppure, appena i bambini e le bambine saranno in grado di farlo, anche per iscritto in modo autonomo.

Foto 1 – CLASSE SECONDA. Il cuoricino indica il verso che è piaciuto, il punto di domanda quello che non si capisce.
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In questa fase si propongono anche annotazioni di parole o frasi interessanti che suscitano stupore, sul taccuino, sul quaderno o semplicemente su un cartellone murale. 

La lettura ad alta voce delle poesie ha anche un’altra importante funzione che è quella di comprendere l’importanza del silenzio e delle pause tra un verso e l’altro.

 

SCRITTURA DI POESIE

Con la lettura delle poesie sorge spontaneo il desiderio di scriverne alcune. Come sempre ogni alunno e alunna sceglierà l’argomento e la struttura che preferisce. Nei primi anni della scuola primaria è preferibile non dare troppe indicazioni, lasciando che bambini e bambine si esprimano sulla base di ciò che hanno colto in modo intuitivo. 

Proporremo diverse attività per osservare ciò che ci circonda in modo nuovo, diverso dal solito, per scoprire la meraviglia nascosta nel quotidiano e farla emergere nella scrittura. I banchi si riempiranno di materiali portati da casa o raccolti in giardino, da osservare, disegnare e sui quali riflettere. 

Georgia Heard, nei suoi libri sull’insegnamento della poesia, suggerisce di fare delle “passeggiate poetiche” durante le quali alunni e alunne possono annotare nei loro taccuini o in altri supporti ciò che li incuriosisce per poi parlarne in forma descrittiva in una o più poesie. Tale attività si può svolgere anche osservando dalla finestra dell’aula sulla quale si limiterà il campo di osservazione con i contorni di un rettangolo in cartoncino, come mostrato nella foto n.1. 

In seguito prepareremo delle minilezioni sull’uso delle metafore e delle similitudini, sulla forma in versi delle poesie, sull’uso di parole speciali, sulla suddivisione in versi.

Come più volte ribadito, in queste fasi i bambini stanno sperimentando, stanno provando e la nostra attenzione dovrà come sempre essere sul processo più che sul prodotto finito.

Sappiamo per esperienza che i bambini traggono molta soddisfazione dalla scrittura di poesie, anche i più fragili, quelli che sono più in difficoltà con l’uso della lingua scritta, sia perché i testi poetici sono solitamente più brevi di quelli narrativi o espositivi, sia perché nella poesia vengono considerate accettabili anche frasi che in altri contesti risulterebbero scorrette, sia da un punto di vista sintattico che semantico, come M. che scrive «L’arcobaleno illumina i miei occhi di luce arcobalena».

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Foto 9 – Da una proposta di Heard (2009)

 

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CONSIGLI UTILI

Evitare di presentare poesie in rima: la ricerca della parola che rima condiziona il contenuto stesso della poesia. Ovviamente questo non significa che non si possa giocare con il suono delle parole attraverso attività specifiche, ma insistere sulla rima potrebbe portare al fraintendimento che scrivere poesie significhi semplicemente assemblare una serie di parole che rimano. Il nostro scopo invece è che capiscano che è possibile esprimere contenuti profondi attraverso questo genere testuale.

Attaccare alle pareti cartelloni con poesie che si leggono in classe e che sono state scritte dagli alunni e dalle alunne e che possono essere un punto di riferimento per la scrittura.

Mettere a disposizione raccolte di poesie nella biblioteca di classe e permettere la loro lettura anche ad alta voce durante il momento della lettura individuale

Se possibile, permettere ad alunni e alunne di utilizzare il computer per scrivere le loro poesie, manipolando i font, le dimensioni dei caratteri, i colori, la suddivisione in versi.

Definire i contenuti del percorso sulla base di ciò che emerge dalla fase di immersione nella poesia, in modo che l’apprendimento sia il frutto di una scoperta e non di un’indicazione esterna da parte dell’insegnante.

Non focalizzarsi sul ricalco o su strutture a schema fisso perché questo li potrebbe aiutare a scrivere una sola poesia ma non a comprendere il genere poetico e le sue tecniche.

Non censurare le poesie scritte da alunni e alunne, né modificarle.

 


NOTE
1. Rainer Maria Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge, in Giusi Quarenghi e Chiara Carrer, E sulle case il cielo, Topipittori, 2007.

2. Cfr. G. Dicati – L. Vaudagnotto, Primi passi nella lettura e nella scrittura con il WRW, Erickson, 2023, p. 63.

3. G. Heard, 1989, pp. 1-2: «Does the poem make your body sway or break into dance? Does it make your insides move? Does it bring tears to your eyes, weather from grief or from joy? Reading or hearing a poem should feel like jumping into a cool lake in the summer or drinking a cold glass of water when you’re thirsty».

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

Bisutti D., (2015)  La poesia salva la vita, Feltrinelli

Carminati C., (2015) Perlaparola. Bambini e ragazzi nelle stanze della poesia, Equilibri

Carminati C., (2019)  Fare poesia con voce corpo mente sguardo, Lapis edizioni

Dicati L. G. – Vaudagnotto L., (2023), Primi passi nella lettura e nella scrittura con il WRW, Erickson

Ferrada M. J. – Stella G., (2017) Il segreto delle cose, Topipittori

Heard G., (1989), For the Good of the Earth and the Sun, Heinemann

Heard G. – McDonough J., (2009) A Place for Wonder: Reading and Writing Non-fiction in Primary Grades, Stenhouse Publisher.

Quarenghi. G. – Carrer C, (2007), E sulle case il cielo, Topipittori

 

DICATI (LORENA) GLORIA – insegno in una scuola primaria in provincia di Padova; ho sempre amato sperimentare sia a scuola che in cucina. Di me i bambini dicono “La maestra Gloria? È sempre felice!”.
Luca Vaudagnotto - Luca Vaudagnotto LUCA VAUDAGNOTTO – Insegno prevalentemente italiano nella piccola scuola primaria di Saint-Marcel (AO), dove risiedo. Mi avvicinato al WRW per trovare una risposta alla domanda «Come posso insegnare meglio a leggere e a scrivere?»
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