Come scelgo un libro per il Reading Workshop

Come scelgo un libro per il Reading Workshop

Per tutti quelli che cercano un libro per parlare di…

per tutti quelli che chiedono consigli di lettura per i loro alunni…

abbiamo creato a più mani una sorta di guida per aiutare nella scelta i libri giusti.

 

Scelgo un libro in base al tema?

Cosa facevo prima

Pensavo a un tema edificante ed educativo che volevo trattare in classe e chiedevo consigli a librai o colleghi sui libri migliori per l’età dei miei alunni. A quel punto arrivavo in classe con un pacco di libri, oppure invitavo un esperto esterno che li presentava. Quei titoli trattavano tutti lo stesso argomento e spesso si capiva già dalle copertina la lezioncina morale che volevano insegnare.

Cosa faccio nel reading workshop

Personalmente, non chiederei consigli per le mie letture a persone che non conosco, quindi per i miei ragazzi ora propongo solo libri che ho letto. Consulto alcuni blog che sono riconosciuti come autorevoli dall’editoria per ragazzi e mi confronto con colleghi lettori come me. Seguendo la metodologia del RW, ho acquisito strumenti per l’analisi del testo: prima li applico sul mio taccuino e poi li propongo ai miei studenti. Presento in classe solo i libri che ho trovato più coinvolgenti e negozio con loro, nella lettura a voce alta o nelle consulenze, i vari temi che ci hanno fatto riflettere. A seconda di cosa ha potuto cogliere, ognuno commenta in base alla propria esperienza di vita, di lettura e maturità personale. Non faccio mai la domanda: “Cosa ha voluto dirci l’autore?” ma domando quali prove testuali possono legittimare le nostre interpretazioni. Offro la mia esperienza di studioso ed esperto di scrittura e lettura, ma al centro del laboratorio pongo il confronto tra lettori.

 

Scelgo un libro in base all’età di lettura?

Cosa facevo prima

Stavo attenta alle tematiche trattate. Ad esempio: un libro che parla di migrazione lo ritenevo adatto solo alla classe terza per inserirlo in un percorso sul razzismo. Inoltre mi affidavo alle indicazioni della casa editrice che compaiono spesso in copertina relative all’età di lettura.

Cosa faccio nel reading workshop

Leggendo molta letteratura per ragazzi, ho capito che un libro di qualità riesce a trattare qualunque argomento inserendolo in una cornice adeguata a qualsiasi età. Inoltre i manuali specialistici chiariscono che non basta fare attenzione al modo più o meno esplicito con cui sono trattati argomenti delicati come il sesso, la morte o la violenza. È necessario prima di tutto considerare la tipologia di lettori che si ha davanti, forti e non, e conoscere i loro interessi. È importante anche il tipo di conflitto che emerge da un libro: dagli 11 ai 14 anni i ragazzi sono interessati generalmente al confronto con gli amici e la famiglia. Dopo i 14 anni si posso proporre anche problematiche legate all’identità e alla società in generale.

 

Propongo classici o letteratura per ragazzi?

Cosa facevo prima

Pensavo che fosse mio compito, mio dovere, far conoscere loro i classici, dalla Divina Commedia ai Promessi sposi. Mi dicevo che per molti l’unica occasione di incontro sarebbe stata quella proposta da me. Distinguevo nettamente tra classici e letteratura per ragazzi, dando per scontato che i secondi avessero meno valore dei primi, non li trattavo da “letteratura”.

Cosa faccio nel reading workshop

Propongo con lo stesso approccio sia classici sia libri per ragazzi, cercando di offrire sempre buona letteratura. La lettura ad alta voce in classe è una pratica regolare che permette agli alunni di immergersi in un testo in modo approfondito, sia esso un classico o un autore contemporaneo. Il confronto fra lettori e gli strumenti di analisi che vengono forniti permettono ai ragazzi di maturare competenze di lettura sempre più complete. I libri più complessi, classici o contemporanei, diventano un obiettivo a cui tendere. Inoltre, sia nella lettura individuale in classe sia in quella a casa, ognuno ha l’opportunità di scegliere libri adatti al proprio percorso di crescita affiancato dalla guida dell’insegnante.

 

E gli albi illustrati?

Cosa facevo prima

Non li avevo mai presi in considerazione: era forte in me il pregiudizio che fossero storie per bimbi piccoli e proponessero quindi testi semplici.

Cosa faccio nel reading workshop

Ho iniziato a leggerne tanti, a frequentare corsi in cui venivano fornite bibliografie ragionate e a documentarmi con testi specialistici.  Ho scoperto che molti albi illustrati raccontano storie complesse e permettono al bimbo della scuola primaria come al preadolescente di negoziare significati. Si tratta di storie brevi ma potenti che restano nella memoria grazie al dialogo tra testo e immagini, creando un patrimonio personale e duraturo. Oggi gli albi sono diventati trampolino di lancio per molte ML e per momenti intensi in cui sperimentiamo in classe la costruzione di una comunità di lettori che si confrontano.

 

Come guido gli alunni nell’analisi del testo?

Cosa facevo prima

Facevo belle lezioni frontali e dialogate. Talvolta utilizzavo le batterie di domande proposte dalle antologie che insistono sulla comprensione superficiale del testo: chi è il protagonista, che prova deve affrontare, quanto dura l’azione, etc.

Cosa faccio nel reading workshop

In classe leggiamo ad alta voce solo racconti o libri completi, pertanto possiamo seguire l’evoluzione di una storia e dei personaggi. Il dialogo costante garantisce la comprensione e permette di approfondire il lavoro di analisi. Ad esempio, non serve più chiedere chi è il protagonista ma riflettiamo insieme sulle motivazioni e conseguenze delle sue scelte, rapportandole alla nostra esperienza di vita o alle letture di ognuno. Quindi insegno strategie di comprensione che gli alunni diventano capaci di applicare in autonomia nelle letture individuali, e qui sta tutta la differenza.

 

Scelgo sempre solo io?

Cosa facevo prima

I testi che decidevo di far leggere erano dettati da un percorso astratto, che doveva essere conosciuto dagli alunni e rigorosamente compiuto secondo dei confini ben delimitati.

Cosa faccio nel reading workshop

Ogni classe ha una biblioteca che propone tante tipologie testuali: romanzi, graphic novel, testi espositivi, riviste, raccolte di poesie, albi illustrati… La scelta è alla base della motivazione, perciò costruisco tempi e spazi che la favoriscano: presentiamo regolarmente i libri che ci hanno appassionato e ne discutiamo, dedichiamo tempo alla lettura individuale in classe, nelle consulenze di lettura potenziamo la capacità di scelta con strategie mirate. Quindi i ragazzi hanno la possibilità di costruirsi un personale percorso di lettura, in base alle proprie competenze e interessi, restando liberi di abbandonare libri che non li coinvolgono.

 

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Hanno contribuito a questo pezzo:

Daniela Pellacani – Docente di lettere presso la Scuola secondaria di I grado G. Fassi di Carpi (MO), è cofondatrice insieme a Jenny Poletti Riz ed Elisa Turrini di “Italian Writing Teachers”. Studiosa in continua ricerca, svolge attività di formatrice sul Writing and Reading Workshop.

Ivonne Sensi – Ho incontrato a scuola chi mi ha stimolato a pensare e mi sono detta: “E se lo facessi anch’io”? Insegno in provincia di Bergamo nella scuola media e, sì, lo ammetto, mai avrei immaginato che fosse tanto bello.

Barbara Licastro – Mediterranea di origine, insegno a Senigallia, in una scuola media a pochi passi dal mare. Sempre alla ricerca di bellezza, domande e sogni, occhi negli occhi con gli alunni.

Stefano Verziaggi – Avevo due sogni: fare l’insegnante e scrivere. Il primo, intanto, l’ho realizzato. Lavoro presso l’Istituto Tecnico “G. Galilei” di Arzignano, collaboro con l’Università degli Adulti di Vicenza, tengo corsi di scrittura. Parlo di libri con i ragazzi e le ragazze in qualche club dei lettori.

Linda Cavadini – A tre anni dichiarai al mondo di voler fare l’insegnante e da allora non ho mai smesso. Vivo a Como e imparo ogni giorno dai miei studenti a fare il mio mestiere. (son fortunata, lo so).

Romina Ramazzotti – Per gli studenti la Rama. Prof. alle medie, figli alla primaria, marito al liceo: vivo dentro un curricolo verticale, tra albi illustrati, libri e device. Abito e lavoro intensamente ad Ancona e sui social; studio, progetto, sperimento e condivido.

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