Pensare un festival col Reading Workshop: “Lettori in fiore” a Cles e nei paesi delle Valli del Noce

Pensare un festival col Reading Workshop: “Lettori in fiore” a Cles e nei paesi delle Valli del Noce

Giovedì 28 aprile è iniziata a Cles, con un’anteprima, la seconda edizione del festival Lettori in fiore. Gli eventi sono in calendario tra il 5 e il 7 maggio 2022.

Questa occasione è importante per il nostro gruppo (fu una grande emozione quando Simona Malfatti annunciò la conferma dei fondi per questa 2a edizione!), e da docente e IWT vorrei provare a raccontare in quali scelte didattiche dello staff organizzativo mi ritrovo. Anzi, sintetizzo per chi ha necessità di una versione con limitati tempi di lettura: tutte!

 

Uno sguardo veloce al background del festival: la nostra Simona Malfatti, negli ultimi quattro anni, è stata in grado di coinvolgere numerosi colleghi e colleghe trentine in un’intensa formazione sulla metodologia WRW. Da quel gruppo, e dalla caparbietà gentile di Simona, è nata l’idea: collaborare fra diversi istituti e rendere protagonisti gli alunni e le alunne sono gli assi su cui è stata costruita l’architettura dell’evento. 

Ogni classe affronta uno o più romanzi dell’autore o autrice che incontrerà, costruendo un rapporto che non è centrato soltanto su un titolo appena uscito: diventa un vero e proprio studio monografico! Struttura ben diversa dagli eventi proposti da enti esterni alla scuola, a cui puoi portare la classe, e decidere se far leggere, oppure no, qualcosa dalla bibliografia fornita. Purtroppo, nella mia esperienza personale, spesso non vengono nemmeno garantiti i tempi tecnici per riuscire ad affrontare la lettura del libro di cui si parlerà sul palco. Vivo e insegno in una terra i cui enti culturali si esprimono attraverso svariati festival, ma la scuola non è mai coinvolta nella progettazione, il cartellone è pensato da curatori di nomina politica o amministrativa e viene pubblicato a ridosso dell’inizio dei lavori. Gli adulti dialogano con gli autori di letteratura giovanile e i destinatari di quelle storie sono previsti soltanto tra il pubblico. Quella tipologia di festival è esclusivamente dedicata a chi già legge e ha desiderio di approfondire. 

A Cles e nei paesi delle Valli del Noce, dai bambini fino agli studenti della secondaria, tutti sono protagonisti e contribuiscono concretamente. 

Quando invito autori a scuola, il percorso di preparazione dura almeno un mese, e tutti contribuiscono alla costruzione dell’intervista, anche se, chiaramente, a fare le domande vanno solo i volontari e i più spigliati, in grado anche di interagire con le risposte dell’autore. Capita lo stesso che alcuni, emozionati, leggano le domande con impaccio, o che i più piccoli e inesperti non riescano a interagire spontaneamente con gli autori. E così è andata a Cles, negli incontri che l’anno scorso si sono svolti sia online sia in presenza. Non è infatti il prodotto che conta, bensì il processo.

Bisogna poi sottolineare che lo staff di Lettori in fiore è composto da docenti provenienti da più istituti di diversi ordini. Questo è il secondo grande tema su cui riflettevo durante la prima edizione, mentre mi crogiolavo al sole nei parchi splendidi destinati agli eventi: conosco bene la difficoltà di organizzare e armonizzare il lavoro con colleghi e colleghe! Non puoi dare nulla per scontato, nella diversità di stili, interessi e competenze che sono sì una ricchezza del lavoro in team, ma anche aspetti che complicano il raggiungimento di risultati soddisfacenti secondo i tanti punti di vista in gioco!

Anche in questo caso, è il processo al centro: per sopravvivere agli attriti che possono nascere nei mesi di preparazione, ognuno deve focalizzare l’attenzione sul bagaglio di esperienze, idee e motivazione che porterà a casa come valore aggiunto. 

Infatti, il prodotto non l’ho riconosciuto soltanto sui palchi dei tanti incontri programmati: ho guardato le platee, che nella prima edizione erano in presenza soltanto nella giornata finale del festival. Le platee sono state il successo di cui devono andare fieri tutti gli e le insegnanti che hanno dato il loro tempo per realizzare questo progetto. Certo, c’erano i genitori dei ragazzi e delle ragazze coinvolte, i loro compagni e compagne, ma non solo. Le età erano molto variegate perché la comunità intera era stata coinvolta per quasi due anni, le classi si erano conosciute, da un istituto all’altro. 

Questa è scuola che entra nella vita in tanti modi diversi e sono grata di esserci stata.

Al festival di Cles ho visto concretizzarsi, a scala ampia, uno dei fondamenti dell’educazione alla lettura, per altro ben presente anche nel festival Mare di Libri, che è da tempo fonte d’ispirazione per molti di noi IWT: l’incontro con l’autore o l’autrice non è il fine bensì è una delle tante tappe di un processo di avvicinamento alla lettura profonda; un percorso che solo a scuola possiamo radicare nella quotidianità, e che vede come protagonisti assoluti i ragazzi e le ragazze, non uno di meno!

Fare in modo che ognuno trovi nella propria vita il posto che vuole dedicare alla lettura – così lo esplicito nelle formazioni – ed inizia nelle nostre classi dal primo giorno di accoglienza, quando racconto di me come lettrice appassionata, dando per assodato che presto lo diverranno anche loro.

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