Sfumature IWT nei gruppi di lettura – 1° parte

Sfumature IWT nei gruppi di lettura – 1° parte

Nel mese di maggio il gruppo di lettura Raccontami di un libro perfetto, nato nelle mie classi di secondaria di I grado, ha presentato La ragazza con lo zaino verde, di Elisa Castiglioni, al Salone internazionale del libro di Torino. 

È stata la prima volta a Torino, ma l’ultima missione per questi componenti, perché a giugno sosterranno l’esame di terza. 

Tutto è iniziato in prima, con le sei ragazze e ragazzi che a primavera 2020 accettarono di partecipare alla pionieristica edizione di Mare di libri on line; in quella del 2021, erano ben nove. Non sono così tanti i superlettori in una classe di 23 dodicenni (di cui 4 non di madrelingua italiana, tra l’altro) e in questo resoconto cercherò di fare un quadro delle attività e opportunità che ci hanno portato a diventare appassionatissimi ai gruppi di lettura!

 

Prima tappa: giugno 2020. Prepararsi a Mare di libri per noi ha significato vederci sia nel giardino di casa mia sia, e tanto, on line non appena sono finite le lezioni. Almeno un’ora ogni giorno. Luigi Ballerini era lo scrittore che avremmo intervistato, e da un paio di mesi sapevamo su quali titoli prepararci. Ognuno aveva scelto il primo romanzo, annotato sul taccuino, e poi affrontato il secondo. Durante i nostri incontri, era naturale scambiarci le prime impressioni (cosa ti è piaciuto e cosa no, momenti di svolta, scene preferite) e poi approfondire, confrontandoci sui personaggi, le loro scelte, lo stile dell’autore. In classe avevamo sperimentato il thinking talking soltanto nella lettura a voce alta e in questo piccolo gruppo abbiamo scoperto potenzialità inaspettate. Ma ancora più stimolante è stato poter chiacchierare su Meet con il gruppo gemello guidato dalla nostra Silvia Pognante! Abbiamo scaldato l’ambiente scherzando (Silvia è stata formidabile nel dare il LA ai nostri adolescenti finti timidi!) cercando di conoscerci un po’, e la nostra comune passione per la lettura ha fatto il resto! 

Nell’anno scolastico successivo, abbiamo invitato alcuni autori in classe. La preparazione per eventi come questo ormai è una prassi  vissuta più volte: nel mese precedente, trasformiamo il nostro assetto in quello dei gruppi di lettura. Per farlo, seguo alla lettera le indicazioni di Frank Serafini che riassumo brutalmente nei seguenti passaggi. Il docente presenta con book talk appassionati tutti i romanzi che si potranno scegliere. Un consiglio mutuato dall’esperienza: per sostenere la scelta e per modellare l’accuratezza che mi aspetto nelle annotazioni, leggo a voce alta e commento gli incipit di tutti i titoli. Applico la medesima strategia ad ognuno, e mostro come mi aiuta a capire qualcosa del personaggio o del setting. Lo facciamo in plenaria perché leggeremo tutti un solo autore, quindi cominceremo anche a notare alcune caratteristiche dello stile.

I lettori e le lettrici hanno qualche giorno per capire qual è il titolo che fa per loro, scambiandosi le copie a disposizione nella biblioteca di classe, e così si formano i gruppi. A questo punto, ognuno acquista il libro e firma il patto che prevede un tempo di lettura di circa dieci giorni: dipende dal numero di pagine e dalle competenze medie dei lettori di ciascun gruppo. Da ricordare questa accortezza che mi ha suggerito Alice Bigli: durante la presentazione dei titoli, non dobbiamo mai farci scrupolo di esplicitare il livello di difficoltà di un testo, spiegando proprio che ognuno di noi è in crescita anche come lettore, e chiediamo ai più esperti di prendere in considerazione quelli più complessi. 

Mentre procede la lettura, in classe e a casa, io faccio consulenze individuali, avendo l’accortezza di dare soprattutto sostegno a chi potrebbe avere difficoltà di comprensione. 

Poi iniziano gli incontri di un gruppo alla volta. Per circa una settimana ne convoco uno solo, per chiacchierate di venti/trenta minuti (il resto della classe, nel frattempo, termina la lettura del proprio romanzo e si dedica alle annotazioni). Al primo incontro, chiedo il personaggio o il momento preferito. Successivamente si esplora meglio ciò che è emerso, confrontando i diversi punti di vista e interpretazioni; infine si va in profondità con alcune domande aperte: Hai trovato realistica la storia? Che insegnamento di vita ti rimane? Hai letto altri romanzi con temi simili? Come evolvono i personaggi? Cosa ne pensi? Sono solo esempi: impossibile riferire le conversazioni, che nei gruppi scorrono molto meglio che in plenaria, perché l’ascolto è concentrato su chi sta parlando e si instaura un circolo virtuoso nel quale ognuno arricchisce il proprio pensiero con le idee degli altri.

Focalizzare i gruppi di lettura su un unico autore, che poi conosceranno, è una scelta che  mi ha fatto notare molti vantaggi: 

  • lettori e lettrici vivono esperienze emozionanti di compiti di realtà. Scoprono che il lavoro dentro l’aula scolastica può uscire da quelle mura, conoscono coetanei e adulti con la loro stessa passione, esplorano orizzonti di professionalità varie che gravitano attorno a lettura e scrittura;
  • si allenano a come affrontare lo studio monografico di autori antichi;
  • imparano a fare paragoni tra gli stili, perché hanno frequentato un autore o autrice per almeno un mese, questi diventa familiare e parlarne fra loro diventa a quel punto facile;
  • quando escono nuovi titoli del nome che hanno intervistato, se li procurano con curiosità per la lettura autonoma, come lettori maturi, con gusti propri.

 

NON UNO DI MENO

Lavoro nello stesso modo con la classe intera per gli scrittori che ospitiamo a scuola; poi propongo a tutti la partecipazione facoltativa ai festival: è la molla per spingere anche chi non è eccellenza a mettersi in gioco. Il gruppo di lettura mette tutti al pari nel diritto di interpretazione, ma contemporaneamente fornisce la possibilità di plasmare i propri atteggiamenti sull’esempio dei coetanei più esperti. Offrire a tutti un’attività complessa durante le ore curricolari alza la probabilità che aumenti anche il numero di chi aderisce alle proposte extra-scolastiche. 

Solo grazie a questo allenamento intenso, l’estate scorsa mi sono permessa di assegnare alla mia classe prima un libro obbligatorio tra i tre titoli a scelta che richiedo durante le vacanze: hanno dovuto sceglierne uno di Davide Morosinotto, che avremmo intervistato ad ottobre. A inizio anno, abbiamo avuto appena il tempo di riunire due volte ogni gruppo di lettura ma, nel frattempo, tutti hanno deciso di leggere un altro titolo suo. Da questi incontri, distillando gli appunti che prendo io mentre loro discutono, sono poi emerse le domande per l’intervista, esattamente lo stesso lavoro che si fa per il festival.

Alcune osservazioni che condivido dopo queste esperienze così dense. 

I lettori sensibili, ormai abituati a partecipare alla comunità ermeneutica durante la lettura a voce alta o alla riflessione sul taccuino, e che sono stati protagonisti durante le attività extrascolastiche, vanno dritti ai temi che li hanno colpiti, portando spontaneamente connessioni con l’esperienza personale o con vicende di cui hanno sentito parlare. Non importa l’età: è il grado di familiarità con la lettura e il confronto che fa la differenza, che acutizza lo sguardo. I lettori deboli di terza, che non hanno mai reso routine il taccuino del lettore, che hanno rifiutato di partecipare alle attività del gruppo di lettura fuori scuola, sono appena in grado di dirmi quale sia il personaggio preferito.

Avere partecipato ad attività stimolanti, avere fatto proprio il taccuino o essersi messi in gioco durante il thinking aloud sono passaggi di un circuito virtuoso che per me è la messa in pratica del reading circle teorizzato da Chambers. Ecco perché non rinuncio ad organizzare attività che sono onerose da portare avanti: vedo ragazzi e ragazze di ogni estrazione sociale prendervi parte, e i risultati sono di soddisfazione soprattutto per loro!

 

Bibliografia

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