Mare di Libri: un taccuino vagabondo.

Mare di Libri: un taccuino vagabondo.

C’è un appuntamento fisso sull’agenda di molti IWT: cade ogni anno il secondo fine settimana di giugno. È quello con Mare di Libri, il festival dei ragazzi che leggono.

Parteciparvi rappresenta un valore aggiunto per formatori e insegnanti che fanno dell’educazione alla lettura uno dei perni intorno a cui ruota la propria azione didattica.

A MDL ci si immerge nella potenza delle storie, si sperimenta la bellezza dello specchiarsi e del saper sostare nelle parole.

A MDL i protagonisti sono i ragazzi lettori: il festival è organizzato da loro e per loro; è un’occasione per ascoltarne la voce ed osservare il loro sguardo sulla lettura.

A MDL si incontrano autori, ci si confronta con colleghi, librai e altri professionisti della lettura e della scrittura.

A MDL ci si arricchisce. Tanto.

A MDL, naturalmente, si partecipa agli incontri con un taccuino; ecco quindi il nostro “taccuino vagabondo” virtuale, organizzato per spunti di riflessione e corredato di hashtag, come ormai d’abitudine.

  • A MDL ci si immerge nella potenza delle storie, si sperimenta la bellezza dello specchiarsi e del saper sostare, insieme, nelle parole.

#Chambers #lettoriperlavita #minilesson #lettoricreativi

Nell’estate 2017 Aidan Chambers è stato ospite per la seconda volta a Mare di Libri. Assistere al suo “Elogio del lettore”, la lectio con cui ha aperto il festival,  è stato illuminante. Le sue riflessioni mi hanno aperto un mondo, cambiandomi come lettrice ed insegnante.

Tornata dal festival ho revisionato numerose minilesson e riorganizzato profondamente anche la struttura dello scheletro triennale del percorso di educazione alla lettura che ho strutturato per le mie classi. La comprensione della Lettura, prima che del testo, è diventata LA spina dorsale dei miei piani di lavoro annuali.  Ecco alcuni appunti estrapolati dal mio taccuino di quell’estate (in grassetto le parole di Chambers).

Essere lettori creativi significa non prendere dal libro ma darsi.  Significa chiedersi: questo libro, cosa vuole da me? Cosa vuole che io scopra?” Ecco cosa devono fin da subito capire i miei ragazzi. Ecco verso dove devono convergere le mie ML! Comprendere la Lettura per comprendere i libri – comprendere i libri per comprendere che la Lettura è porta, è strada, è specchio.

Comprendere che la Lettura è condizione indispensabile per definire se stessi. Chambers: “Impariamo come pensare dai libri che ci sfidano. I libri che leggiamo intensamente ci sfidano e ci insegnano a pensare. Il piacere di leggere è, quindi, la consapevolezza di poter pensare.”

Ho ritrovato molto delle parole di Chambers in alcune delle affermazioni espresse da Stratton lo scorso anno: “il linguaggio non è niente se non un insieme di suoni organizzati su una pagina ma quando leggiamo diamo senso e quando condividiamo, condividiamo un senso scritto a km di distanza o a anni di distanza da noi. Quindi gli scrittori entrano nella nostra testa, hanno un effetto importante su di noi”.

In service of meaning.  Nulla da aggiungere.

Silvia

Metterei in relazione a questa affermazione un’altra che ha colpito me in quella sede: i libri ci insegnano anche a capire chi siamo e chi vogliamo essere. Questo è un grande potere perché possiamo usare quello che capiamo di un libro per interpretare i gesti degli altri attorno a noi.

Quando ero una piccola lettrice vorace, ho vissuto questo potere; da insegnante lo ritrovo nello sguardo dei lettori in crescita che si amplia sul mondo, strato dopo strato. Si tratta di un processo lungo, di cui non vediamo tutti gli sviluppi nel breve periodo. Ma se intuiamo l’enorme potenzialità di questo tipo di approfondimento, decideremo che il confronto su quello che leggiamo deve essere la nostra priorità educativa.

Daniela

Uno dei momenti più emozionanti è l’incontro serale di chiusura della giornata, presso il cortile della biblioteca Gambalunga. Si sosta assieme su un racconto, o sui dei testi poetici; si ascoltano le parole libere di qualche autore che è chiamato a presentare il suo lavoro. Si osservano gli occhi stanchi di chi ci sta attorno, ma al contempo si percepisce l’attesa per la nuova giornata che ci aspetta!

Stefano

  • A MDL i protagonisti sono i ragazzi lettori: il festival è organizzato da loro e per loro.

#lettorialcentro #sceglierelibri #passione #incontriconautore #Chambers

Di Mare di Libri non avevo mai sentito parlare prima che me lo facesse conoscere Jenny nel 2016. Ricordo solo che aveva detto “C’è questo festival, è bellissimo, dovremmo andarci”. Poi era giugno, ero in piazza Cavour che mi schermavo gli occhi dal sole salutando il mitico Nino Ferrara e dopo i miei figli avrebbero giocato a Battaglia con Marco Magnone e Fabio Geda come portieri. Non mi sembrava possibile tanta abbondanza! Portare un autore a scuola era stato sempre un percorso a ostacoli (e lo è ancora oggi!) ma non sempre ne era valsa la pena. Mi sembrava proprio diverso dagli incontri che avevo, a volte, subito nella mia esperienza da docente: porti i ragazzi per forza; ti comunicano l’autore all’ultimo minuto e a stento riesci a leggere qualcosa di suo in classe; un adulto conduce l’intervista e ai ragazzi viene lasciato poco spazio alla fine.

A Rimini invece le platee sono gremite di giovani lettori! Vengono perché l’hanno scelto, hanno prenotato gli incontri a cui sono interessati, prendono appunti e hanno domande preparate da tempo, forse scarabocchiate a margine del loro libro preferito.  Ogni spazio è gestito solo da ragazzi: vendono libri all’ingresso degli incontri, staccano biglietti, intervistano l’autore su un divano defilato, filmano l’intervento etc. E tutto funziona. Poi ci sono i conduttori degli incontri al tavolo con gli autori. Tutta un’altra cosa rispetto alle domande dell’esperto! Sono domande curiose e appassionate: entrano a volte in una scena minuscola di un romanzo o nella vita privata dell’autore; altre volte volano altissimo su argomenti che i lettori hanno urgenza di discutere perché quella storia li ha stimolati e vogliono andare in profondità, esplorare le sfumature.

Daniela

E gli adulti sono, per fortuna e per una volta, solo delle comparse. Siedono nelle file dietro, non possono accedere ad alcuni incontri, lasciano finalmente spazio alla creatività e alla bellezza che i ragazzi e le ragazze sanno esprimere. Gli autori si relazionano con i volontari di Mare di Libri ed entrano a far parte della loro meravigliosa comunità.

Stefano

La centralità dei ragazzi lettori amplia il nostro sguardo relativamente ai libri da includere in biblioteca di classe, al modo in cui possiamo approfondire le consulenze individuali ed a come condurre una book talk o presentare un autore.

Chambers ha ragione: “adulti e insegnanti a volte sono medici impreparati” (parlava dell’importanza di definirsi in relazione con gli altri) MA se diventassimo noi stessi ANCHE in relazione agli altri…  Per questo è importante passare del tempo anche con personaggi diversi da noi. Interagire con loro ci porta a diventare empatici, a costruire noi stessi anche in relazione con loro.

Silvia

Capita spesso, anche in modo involontario, che io scelga libri e albi sulla base dei miei gusti personali, nella convinzione che quel particolare testo sia quello giusto per la mia classe in quel momento. Tuttavia, non sempre azzecco! A MDL vedo e sento la reazione dei ragazzi e delle ragazze; colgo i loro entusiasmi, che non è detto coincidano con i miei, e ci rifletto. Inoltre i ragazzi ti mettono voglia di leggere ancora di più e di dedicare ancora più tempo a loro e alla loro formazione!

Stefano

  • A MDL si incontrano autori, ci si confronta con colleghi, librai e altri professionisti della lettura e della scrittura.

#sceglierelibri #passione #incontriconautore #minilesson #formazione

Gli incontri con gli autori, per un docente di WRW sono una miniera. Ascoltarli parlare del loro processo di scrittura, di come nascono e si sviluppano personaggi, di come le trame si intrecciano, della potenza delle storie e del perché scelgono di scrivere per ragazzi è un valore aggiunto per ogni educatore alla lettura ed insegnante di scrittura.

Quando torni a casa e in classe ti ritrovi a parlare dei libri di quegli autori con i tuoi alunni e ne negozi con loro il significato, lo puoi fare “in service of meaning” fino in fondo.

Allan Stratton, durante la presentazione di “Un viaggio chiamato casa”, invitato da Chiara Codecà a parlare di Zoe, ha ben chiarito, ad esempio, quale sia uno degli aspetti che accomunano molti dei suoi personaggi:

“Scelgo di scrivere sulla vulnerabilità perché da ragazzi è difficile fare i conti con la propria vulnerabilità, è difficile nasconderla anche se non si vuole esternarla. Ma i ragazzi, di bello, hanno dalla loro il pensiero che hanno un fuoco dentro, che sono dei lottatori. Il passato non è fermo: ha il vizio di trasformarsi in futuro e scrivere è un mezzo per avere controllo sul mondo. Quando scrivi, le cose non vorticano più: sono chiare. Sono ferme”.

Con quattro frasi Stratton mi ha regalato due teaching point fondamentali nonché spunti cruciali di discussione per la formazione sul WRW.

Alcuni dei miei alunni erano con me alla presentazione del libro e il parlarne in classe con il resto del gruppo una volta tornati a scuola dalle vacanze ha sicuramente dato al laboratorio una marcia in più. Non solo ha spinto quasi tutti a leggere quel libro ma le consulenze e le annotazioni sono state da “palombari record del mondo”.

Dall’incontro con Manlio Castagna  mi son portata via spunti su come usare il taccuino: sfruttare il cellulare per filmare luoghi e modo di muoversi delle persone nell’ambiente. Poi, con tutta calma tornare a scriverci (magari sul taccuino, inizialmente inserire veloci annotazioni su prime impressioni, profumi, atmosfera…).

Il retroscena più gustoso invece è scaturito dall’incontro con Morosinotto.  Durante la sua intervista condotta dai ragazzi della Libreria Controvento di Telese Terme, vedevo molti dei miei studenti appuntare sui propri taccuini le sue riflessioni sullo sviluppo dei personaggi del “Rinomato Catalogo”. Parlando della difficoltà a dar voce a Julie, Morosinotto aveva consigliato agli aspiranti scrittori presenti in teatro di conoscere i propri personaggi, di passare del tempo con loro, di lasciarli agire, di fidarsi di loro e non scegliere in loro vece. (Ottima minilesson anche questa). Il giorno seguente, nel viaggio di ritorno verso casa, due delle mie alunne hanno avuto una discussione accesa proprio in merito a questo aspetto del lavoro dello scrittore: Sara aveva iniziato a raccontarci la trama di un giallo a cui stava lavorando, pezzo che tra i protagonisti presentava la sua compagna di banco, anche lei in sala ad annotare i consigli di Morosinotto ed in quel momento in viaggio con noi. Mentre la scrittrice riferiva sulla trama, la compagna/personaggio, che da un po’ si stava trattenendo dall’intervenire, ha sbottato dicendo: “Io non farei mai una cosa del genere! È il personaggio che fa vivere la storia! L’hai sentito Morosinotto? Devi revisionare!”.

Silvia

A Rimini il problema è scegliere tra le tante proposte di incontro o approfondimento, tutte molto coinvolgenti! Chiaramente in quel festival si divertono tutti. Gli autori sono disponibili a svelarsi ai ragazzi intervistatori, a parlare di qualche trucco di scrittura, dei loro libri o di quelli che amano; raccontano aneddoti sulla costruzione dei personaggi o dialogano con piacere con i volontari di un tema emerso parlando.

Quante lampadine mi si sono accese in quel fine settimana!

Mentre seguivo la partita a Battaglia ho scoperto che gli altri adulti a bordo campo non erano tutti genitori. C’erano anche bibliotecari o conduttori di gruppi di lettura; venivano da lontano. Questo potrei farlo anch’io, ho pensato.

L’anno dopo ho accompagnato un gruppo di alunne di seconda media. Abbiamo sperimentato tutto con entusiasmo: siamo state tra il pubblico, a commentare emozionate i retroscena che spiegava l’autrice del libro di cui avevamo progettato il book trailer; abbiamo intervistato, serissime, un’autrice di best sellers; siamo state precettate come giuria per il concorso di book trailer di libri inediti.

Daniela

A MDL la propria esperienza di educatore alla lettura è costantemente in dialogo con altre esperienze. Osservare come lavorano altri gruppi di lettura (quasi sempre condotti in contesti extra scolastici) ci spinge a metterci in discussione, ci arricchisce. Delle interviste condotte dai ragazzi di Qualcunoconcuicorrere mi ha colpito la tendenza ad indagare libri e personaggi oltre il libro. Nel corso dell’intervista a Katerine Rundell ci hanno ad esempio dato modo di scoprire che uno degli adulti  che compaiono in “Sophie sui tetti di Parigi” era stato, da ragazzo, proprio uno dei ragazzi dei tetti.

Silvia

Tra gli adulti intervistatori ho notato la potenza dello stile di Simonetta Bitasi. Inizia sempre da una sua interpretazione sul romanzo, quello che l’ha colpita e il senso che lei attribuisce alla storia. Gli stili dei conduttori o dei gruppi di ragazzi che intervistano gli autori sono ovviamente diversi, e la scelta di Simonetta mi risulta molto stimolante perché apre subito un confronto autentico con l’autore. Io vorrei poter parlare così con gli scrittori perché è così che mi confronto con gli amici lettori e di cui mi interessa il parere.

Daniela

In conclusione: MDL può diventare, per gli insegnanti che vogliono mettere la lettura al centro del loro agire didattico, un appuntamento irrinunciabile. Anno dopo anno, l’arrivo a Rimini è un ritornare a casa, tra le strade di una città che accoglie la massa colorata e festante degli amanti dei libri. A questa scarica di energia va aggiunta anche la possibilità di una riflessione concreta e di aggiornamento sui libri.

Quindi? Senza dubbio è il momento di prenotare i vostri eventi!


Daniela Pellacani Docente di lettere presso la Scuola secondaria di I grado G. Fassi di Carpi (MO), è cofondatrice insieme a Jenny Poletti Riz ed Elisa Turrini di “Italian Writing Teachers”. Studiosa in continua ricerca, svolge attività di formatrice sul Writing and Reading Workshop.

Silvia PognanteA 6 anni è scappata da scuola perché voleva esplorare il mondo; qualche anno dopo ha scelto di abbracciare il mondo, ogni giorno, tra i banchi di scuola. Per crescere insieme a “teste ben fatte” mixa didattica analogica e digitale in una secondaria di I grado della provincia di Siena.  https://laboratoridiparole.com/blog/

Stefano Verziaggi Avevo due sogni: fare l’insegnante e scrivere. Il primo, intanto, l’ho realizzato.
Lavoro presso l’Istituto Tecnico “G. Galilei” di Arzignano, collaboro con l’Università degli Adulti di Vicenza, tengo corsi di scrittura. Parlo di libri con i ragazzi e le ragazze in qualche club dei lettori.

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